Inaugurata il 2 dicembre l’ultima opera dell’artista Leticia Mandragora, realizzata utilizzando un ponteggio monocolonna T25.
Solitamente si dice “Roma Caput Mundi” ma, quest’anno, sembra essere Napoli la città al centro del mondo. Il capoluogo campano, infatti, è diventato nel 2023 un vero e proprio punto di riferimento per la nascita di attività sportive, culturali e, soprattutto artistiche.
Ed è proprio in questo “rinascimento partenopeo” che si pone la realizzazione del mastodontico murale che ha appena visto la luce in Piazza Muzii nel quartiere dell’Arenella.
Il disegno firmato dalla street artist italo-spagnola e visibile anche nella fotogallery qui sotto, fa parte di un’iniziativa promossa da Voiello: “Miez ‘a via”, è alto ben ventiquattro metri e rappresenta la sirena Partenope, mitologica fondatrice di Napoli, che regge delle spighe di grano simbolo di fertilità. La figura è caratterizzata dall’utilizzo del blu cobalto, elemento stilistico ricorrente nei lavori di Leticia, e da una simbologia araldica ricorrente nelle squame della coda e creata per l’occasione dai Vienmnsuonno 1926.
La parola al nostro team tecnico:
Passeggiando sotto la facciata che ha accolto l’opera non si può fare a meno di restare per qualche minuto con il naso all’insù per ammirarla. Così abbiamo fatto anche noi, fieri di aver preso parte alla sua realizzazione, insieme a Leticia.
La street art, insomma, diventa un mezzo per valorizzare il territorio e dare lustro ad alcune aree urbane. Bisogna però ricordarsi che questo è un settore che presenta necessità molto diverse rispetto a quelle dell’edilizia. Proprio per questo, per realizzare quest’opera e portare l’artista in quota, si è resa necessaria la creazione di una soluzione tecnica su misura, scopriamola più da vicino grazie alle parole di Gianni Cioffi, referente per il settore edilizia di Elevateur.
“Solitamente gli street artist chiedono di poter lavorare su piattaforme aeree autocarrate o ragno che permettono loro di allontanarsi dalla parete per osservare alcuni dettagli da lontano. Per quest’opera però questa era la soluzione giusta. Nello specifico, per l’allestimento di questo cantiere sito in pieno centro cittadino si presentavano però diverse difficoltà:
- Bisognava montare il ponteggio senza interrompere la viabilità delle strade sottostanti
- Non si potevano coprire le vetrine dei negozi alla base del palazzo
- Davanti all’edificio c’erano alcuni alberi che non dovevano essere danneggiati
Così il nostro team tecnico ha progettato per Leticia un accesso rialzato al ponteggio e montato la colonna lavorando in quota col supporto di una gru Effer 955. In questo modo, la realizzazione dell’opera è risultata sostenibile per l’intero quartiere.”
L’artista aveva spazio di manovra e, soprattutto, poteva salire e scendere velocemente. Montare il ponteggio al di sopra del livello della strada è stata una soluzione tecnica creativa al servizio della creatività.
Il ponteggio monocolonna e le sue caratteristiche:
Leticia ha lavorato su un ponteggio monocolonna T25 che è in grado di raggiungere altezze vertiginose, può infatti superare i 100 metri. Grazie a un motore da 380 Volt e 5 KW può salire e scendere rapidamente dando all’artista la possibilità di effettuare ritocchi ad altezze variabili, tant’è che questa soluzione viene spesso scelta da chi si occupa di restauri e ristrutturazioni. La passerella, larga un metro, lunga 7,5 e con una portata di oltre 700 Kg permette di sollevare, oltre alla persona che deve lavorare, anche tutto il materiale necessario alla realizzazione dell’opera come pennelli, vernici ecc. Il ponteggio si ancora ogni 6 metri e questa sua modularità lo rende adatto anche a lavorazioni veloci.
Vediamo, nello specifico, come si è svolta la cerimonia inaugurale:
mentre le persone si radunano intorno all’artista noi ne approfittiamo per fare quattro chiacchiere con Daniele Passero, in rappresentanza dell’associazione Bereshit che ha curato la produzione dell’opera.
“Questo era un progetto ambizioso che solo un’azienda come Voiello poteva rendere possibile, il sostegno necessario era molto anche sotto l’aspetto comunicativo. Realizzato qui, il murale acquista ancora più valore vista la notevole visibilità.”
Daniele poi fa un’osservazione sull’aspetto tecnico della realizzazione di questo lavoro e parla dell’esperienza con Elevateur:
“Grazie per la vostra disponibilità e per l’impegno che avete dimostrato nell’affiancarci e nel trovare una soluzione tecnica adatta ai nostri scopi. Nonostante le difficoltà lavorare con voi ci ha permesso di operare in sicurezza e rispettare le tempistiche riuscendo anche a operare lo smontaggio del ponteggio in tempi record. Grazie a un ponteggio così smart abbiamo potuto lavorare agevolmente anche in una situazione delicata come questa, in un quartiere che non poteva essere bloccato da piattaforme ingombranti. La consulenza e i consigli dei vostri funzionari sono stati fondamentali.”
Inizia l'evento:
sentiamo un brusio vicino a noi, stanno per iniziare le interviste alle autorità presenti.
La serie di interventi si apre con le parole di Francesco Del Porto, Presidente Italia & Global Chief Customer Officer di Barilla Group: “Voiello lavora da anni con le eccellenze del territorio, abbiamo esportato l’estro e la creatività napoletane a Milano e ora abbiamo acceso i riflettori sulla nostra città con questo progetto. Siamo legatissimi a questo territorio, punto di riferimento per il nostro lavoro, ringrazio l’amministrazione e il team Voiello per la disponibilità e l’impegno.”
La parola, poi, passa all’artista:
“Sono felice di essere stata parte integrante di questo progetto, dietro le quinte sono state tante le persone coinvolte, unire le nostre diversità e competenze è stato molto positivo. Grazie a questo lavoro ho approfondito la conoscenza della leggenda della sirena Partenope e del suo legame con la nascita di Neapolis. Anche per questo motivo, questo era il luogo giusto per farla rinascere in un’opera. L’uso del blu cobalto è una mia abitudine e, per caso, i colori che uso sono gli stessi dello sponsor, la sinergia nata tra il mio stile e l’idea di Voiello è stata quindi molto naturale.”
Leticia continua con il racconto dell’importanza della figura femminile nella città di Napoli:
“Rappresentare una figura femminile come questa simboleggia un lato sensibile, materno ma, allo stesso tempo, una grande forza, le prospettive di una città e la voglia di una nuova prosperità, di un miglioramento per chi la abita.”
Le interviste continuano:
Insomma, questo disegno unisce etica ed estetica. Nell’opera corale, infatti, sono da notare i dettagli creati dai fashion designer Vienmnsuonno 1926, autori dell’iconografia racchiusa nelle squame della coda di Partenope e rappresentanti i trenta quartieri delle dieci municipalità di Napoli:
“Abbiamo studiato la storia dei quartieri di Napoli e le loro anime per farle confluire tutte in un’unica opera, ogni abitante della città può ritrovarsi in questa simbologia”
dichiarano i Vienmnsuonno 1926.
A proposito di municipalità napoletane, a seguito delle parole di Leticia, c’è spazio per l’intervento del Presidente di zona Clementina Cozzolino:
“Grazie a tutti per questo intervento che valorizza il nostro quartiere a nome mio e del Sindaco. Da questi luoghi traspira bellezza, siamo in una zona ricca di storia che, da oggi, si arricchisce con questo fiore all’occhiello. Sono certa che questo sensibilizzerà l’intera popolazione anche al rispetto delle aree verdi circostanti.”
L’arte diventa un mezzo per unire, raccontare, rendere partecipi. Lo conferma anche il Professor Gianpasquale Greco, critico d’arte e ricercatore all’Università degli studi di Napoli Federico Secondo.
“Oggi vediamo nascere un vero gioiello artistico, è un’opera che racconta il mito di Partenope, la nascita di una città. Il merito principale di questa operazione è stato coinvolgere tutti in un abbraccio culturale, l’arte, solitamente conciata in pochi luoghi, conquista questo quartiere moderno ma ricco di storia. Un lavoro che dà dignità all’arte, agli artisti. Un’arte fruibile liberamente da tutti.”
Qualche goccia di pioggia comincia a cadere sul numeroso pubblico presente, le persone iniziano a disperdersi. Noi ne approfittiamo per restare un altro po’ in contemplazione sotto questo disegno di 24 metri, fieri di aver preso parte alla sua realizzazione.
Al prossimo murale!